progetto e allestimento di una scuola di danza
Bitetto, ottobre 1998
Il locale si presentava fortemente limitato nelle dimensioni. Doveva essere ricavato una sala per la danza il più possibile ampia, uno spogliatoio per gli uomini, uno per le donne, un ufficio per l'amministrazione, uno spazio di attesa. La curvatura dei tramezzi in cartongesso permise di ritagliare gli spazi secondari lasciando autonomo lo spazio di danza. L'accesso principale si sarebbe altrimenti trovato ad aprirsi direttamente in esso, al meno di non ampliare inutilmente lo spazio attesa a spese di quello danza.
La curvatura dei tramezzi restituisce forme inedite, lo spazio danza è disegnato da una grande concavità invitante, dall'accesso principale il visitatore è accolto dalla sorpresa di un percorso avvolgente, ritmato dalle belle lampade ad applique. L'ufficio si integra in tale gioco, allocandosi in una piegatura discreta del percorso, dalla luce calda data dal rame delle lampade, in contrapposizione alla luce più 'tecnica' dello spazio danza.