IL LADRO  

Testi di Luisa

 

 

IL LADRO

E quando viene buio

arriva il ladro

furtivo nella notte

arriva il ladro

Entra nella finestra

la luce della luna

io sto disteso qui

addormentato

E quando viene buio

arriva il ladro

nell’ombra si nasconde

arriva il ladro

Guarda dalla finestra

la luce della luna

resto disteso qui

addormentato.

Forse lo sto sognando

che qui c'è il ladro

nell'ombra si nasconde

respira piano

Nell'alba poi scolora

la luce della luna

resto disteso qui

addormentato

 

 

MADAME

Legge nella tua mano

non ha bisogno di guardarti in volto

lei vede nella tua mano

quello che tu non vorresti sapere

Lei ti può dire d'amore

dirti del denaro e d'altro

Leggi la mia mano, signora

leggimi la mano

C'è un uomo alla tua porta

nell'ombra tu non distingui il suo volto

nasconde nella mano

quello che tu non vorresti sapere...

Vuole da te il tuo amore

vuole il tuo denaro ed altro

Signora, non sai vedere

il male che ti verrà da quell'uomo

lui ora ti dorme accanto

tiene il tuo destino nella sua mano.

Si prenderà il tuo amore

ruberà il tuo denaro ed altro

Signora, non sai vedere

la strada che prenderà quell'uomo

davanti alla tua porta

solo una lunga via polverosa...

Tu che sai dire d'amore

dire del denaro e d'altro

Leggi la mia mano, signora

leggimi la mano

 

 

BELLA FACCIA

Ora taci ed ascolta

non discutere più, non parlare

avvicinati un po'

lascia il tempo anche a me di parlare.

Ti prometto che un giorno

io e te vivremo in riva al mare

quando poi farà freddo

chiuderemo la porta e resteremo soli.

Dormiremo al sole

mangeremo ogni giorno pane e sale

giocheremo a carte

come al solito tu cercherai di litigare.

Aspetteremo che spiova

per ascoltare il mare respirare

non saremo mai vecchi

ti proteggerò dal dolore e dalla noia.

Al mattino riderai

con la tua bella faccia

e io ti ringrazierò

per quella bella faccia,

resteremo seduti

a guardare la sera, senza parlare

non saremo mai vecchi

ti proteggerò dal dolore e dalla noia.

 

 

UOMINI DI PASSAGGIO

Quelli che sorridono

agli angoli delle strade

ci guardano e all'improvviso

inquieti si nascondono.

Uomini sconosciuti

non sono stati mai bambini,

fumano minacciosi

e non badano alla notte,

quelli che non capiscono

le canzoni d'amore.

Quelli che si aggirano

vagabondando per la città,

quelli che sprecano giorni.

uomini di passaggio.

Uomini sconosciuti

non badano alle nuvole.

Quelli che non capiscono

le canzoni d'amore.

 

BALLERINA

Dimmi dimmi ballerina

che canzone puoi cantare ora,

ora che l'inverno inevitabilmente arriva.

Dimmi dimmi ballerina

che canzone puoi cantare ora

che sei così lontana da casa.

Dimmi dimmi ballerina

che canzone puoi cantare ora

che la malinconia ti prende alla gola...

Dimmi dimmi ballerina

che canzone puoi cantare ora

che hai perso l'ultimo treno della sera.

Balli vestita di nero

come una falena prigioniera,

canti canzoni d'amore,

di sangue, di pianto,

canzoni che io non conosco.

 

 

AMAZZONIA

È finita la frutta,

solo polvere per noi.

È finita la frutta,

solo cenere negli occhi.

Quello che ora noi mangiamo

non è mandarino,

non è mango,

non è papaia,

non è melone giallo.

Sono finiti gli alberi,

solo polvere per noi.

Solo cenere in bocca,

son finiti i gelsomini.

Sono finiti gli uccelli,

solo polvere per noi.

Solo cenere in bocca,

son finiti gli animali.

È finito anche il vento,

solo polvere per noi.

Solo cenere in bocca,

qui è finita anche la pioggia.

 

 

IL BAMBINO DEI TOPI

Parliamo ancora di lui

sottovoce quando viene sera,

seduti vicini, con un po' di paura.

Di quando ci rincorreva

ridendo in quel modo strano

e poi si nascondeva

a spiarci da lontano.

Viveva là sulla collina.

Passava le sue giornate

a guardare i passeri volare,

giocava con i topi, ma con noi non parlava.

Noi lo tormentavamo

cercando di farlo piangere

ma lui non ci badava e se ne andava.

Suo padre non lo amava,

ogni giorno lo picchiava:

non poteva sopportare quei suoi occhi strani.

Sua madre lo consolava,

lui se ne andava sotto la pioggia

a piedi nudi, camminava adagio.

Sono così lontane

le cose accadute allora

ma qualche volta di lui noi parliamo ancora.

Nelle sere d'estate

quando qui ci si annoia,

seduti vicini lasciando che il tempo passi.

 

 

IL TEMPO DI PARTIRE

Quando il tempo verrà di partire

io ti accompagnerò,

ritorneremo insieme

là dove un giorno hai perso il tuo cane.

Con te seguirò le sue tracce

lungo quel sentiero

che temevi già da bambino

ed insieme avremo paura.

Quando il tempo verrà di partire

io ti accompagnerò,

come amici noi parleremo

camminando uno accanto all'altro.

Non sarà più il tempo delle parole,

in silenzio noi entreremo

nel territorio sconosciuto,

là dove i padri perdono i figli.

 

 

IL GRIDO

Corre il mio grido verso la collina,

cresce il mio grido, corre lungo il fiume

come una piuma leggera e colorata;

io sono il grido ed ora griderò,

dov'è la donna che mi ha fatto male,

dove si è nascosta.

Dite a quell'uomo che per lui non c'è salvezza,

il suo rasoio l'ha rasato male,

cresce il mio grido corre con il vento;

io sono il grido ed ora griderò

chi mi sorride è il traditore

pronto a farmi a pezzi.

Corre il mio grido verso la collina,

cresce il mio grido, corre con il vento,

come una serpe nera e velenosa;

io sono il grido ed ora griderò

e la mia rabbia passerà

oltre la sua porta.

Come una freccia è la mia vendetta,

corre veloce, agile e precisa,

come il tuono cresce il mio rumore;

io sono il grido ed ora griderò

e la mia rabbia passerà

oltre la sua porta.

 

 

AI CONFINI DELL'ASIA

Indistinti nella nebbia partono treni,

lentamente noi ci addormenteremo

e nella notte viaggeremo

verso i confini dell'Asia,

arriveremo in Asia.

Completamente soli ci allontaneremo,

attraversando pianure bianche di gelo

e nella notte viaggeremo

fino ai confini dell'Asia,

arriveremo in Asia.

Abbandoniamo questa città

dove la gente e' sola

e per le strade non si guarda,

in silenzio a malapena si sfiora:

andiamo via.

Indistinti nella nebbia partono treni,

lentamente noi ci allontaneremo

e nella notte viaggeremo

verso i confini dell'Asia,

arriveremo in Asia.

Abbandoniamo questa città

dove a fatica si respira

ed al crepuscolo la gente

si affaccia pallida ai balconi:

andiamo via.

 

 

FESTA

E ora lenti si alzano i vecchi,

anche i vecchi hanno preso a ballare

e il dolore è soltanto una favola,

ora lenti si alzano i vecchi.

Ballano piene di luna

le ragazze dai piedi sottili,

ballano dondolando le spalle,

ballano dondolando i fianchi.

Le ragazze dal viso pallido,

regine senza scarpe,

ballano leggere come l'acqua,

ballano leggere come l'acqua.