chi era san Giacomo?
Figlio di Zebedeo, fratello dell'apostolo Giovanni (2). Era un pescatore e socio di Pietro Lu 5,10 prima di essere chiamato ad essere uno dei dodici Mt 4,21. Con suo fratello e Pietro ebbero grande importanza fra gli apostoli, essendo presenti senza gli altri quando Gesù risuscitò la figlia di Iairo Mar 5,37, alla trasfigurazione Mar 9,2 e all'agonia in Getsemani Mar 14,33, e con Andrea per il discorso profetico Mar 13,3. I due fratelli furono soprannominati Boanerges Mar 3,17. Questo aspetto del suo carattere è visto in Lu 9,54. Chiesero posti di onore a Gesù, avendo come risposta che avrebbero partecipato alle sue sofferenze Mar 10,35-41, adempiute in parte quando Erode Agrippa fece uccidere Giacomo all'incirca nel 44 d.C. At 12,2.
Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme
con lui per la pesca che avevano fatto;
così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù
disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini».- Lc
5,9-10
Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a
dirgli: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?».
Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere,
continua solo ad aver fede!».
E non permise a nessuno di seguirlo fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni,
fratello di Giacomo. - Mc 5,35-37
Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro - Mc 9,2
Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi
discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego».
Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia.
- Mc 14,32-33
Mentre era seduto sul monte degli Ulivi, di fronte al tempio, Pietro,
Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte:
«Dicci, quando accadrà questo, e quale sarà il segno che tutte queste cose
staranno per compiersi?». - Mc 13,3-4
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro; poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; - Mc 3,16-17
e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un
villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui.
Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme. Quando
videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo
che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?».- Lc 9,52 -54
Marco 10,35-41
E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli:
«Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo».
Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero:
«Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua
sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io
bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo
possiamo».
E Gesù disse: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io
ricevo anche voi lo riceverete.
Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per
coloro per i quali è stato preparato».
All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni.
In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della
Chiesa
e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. - At 12,1-2
Dalle «Omelie sul vangelo
di Matteo» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
(Om. 65, 2-4; PG 58, 619-622)
I figli di Zebedeo
chiedono al Cristo: «Dì che uno di noi segga alla tua destra e l'altro alla tua
sinistra» (Mc 10, 37). Cosa risponde il Signore? Per far loro comprendere che
nella domanda avanzata non vi è nulla di spirituale e che, se sapessero ciò che
chiedono, non lo domanderebbero, risponde: «Non sapete ciò che domandate», cioè
non ne conoscete il valore, la grandezza e la dignità, superiori alle stesse
potenze celesti. E aggiunge: «Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il
battesimo con cui io sono battezzato?» (Mc 10, 38). Voi, sembra dir loro, mi
parlate di onori e di dignità; io vi parlo, invece di lotte e di sudori. Non è
questo il tempo dei premi, né la mia gloria si manifesta ora. Il presente è
tempo di morte violenta, di guerre e di pericoli.
Osservate quindi come, rispondendo loro con un'altra domanda, li esorti e li
attragga. Non chiede se sono capaci di morire, di versare il loro sangue, ma
domanda: «Potete voi bere il calice» e per animarli aggiunge «che io devo
bere?», in modo da renderli, con la partecipazione alle sue sofferenze, più
coraggiosi. Chiama la sua passione «battesimo» per far capire che tutto il mondo
ne avrebbe ricevuto una grande purificazione. I due discepoli rispondono:
«Possiamo!». Promettono immediatamente, senza sapere ciò che chiedono, con la
speranza che la loro richiesta sia soddisfatta. E Gesù risponde: «Il calice che
io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo
riceverete» (Mc 10, 39). Preannunzia loro grandi beni: Voi, cioè, sarete degni
di subire il martirio e soffrirete con me; finirete la vita con una morte eroica
e parteciperete a questi miei dolori. «Ma sedere alla mia destra e alla mia
sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato»
(Mc 10, 40).
Dopo aver preparato l'animo dei due discepoli e dopo averli fortificati contro
il dolore, allora corregge la loro richiesta.
«Gli altri dieci si sdegnarono con i due fratelli» (Mt 20, 24). Notate come
tutti gli apostoli siano ancora imperfetti, sia i due che vogliono innalzarsi
sopra i dieci, sia gli altri che hanno invidia di loro. Ma, come ho già detto,
osservateli più tardi, e li vedrete esenti da tutte queste miserie. Giovanni
stesso, che ora si fa avanti anche lui per ambizione, cederà in ogni circostanza
il primato a Pietro, sia nella predicazione, sia nel compiere miracoli, come
appare dagli Atti degli Apostoli. Giacomo, invece, non visse molto tempo dopo
questi avvenimenti. Dopo la Pentecoste infatti sarà tale il suo fervore che,
lasciato da parte ogni interesse terreno, perverrà ad una virtù così elevata da
essere ritenuto maturo di ricevere subito il martirio.
dalla liturgia del 25 luglio
Responsorio Sal 18, 5
R. Con il loro sangue hanno fecondato la chiesa di Dio. * Hanno bevuto al calice
del Signore, sono diventati suoi amici.
V. Per tutta la terra si è diffusa la loro voce,
ai confini della
terra la loro parola.
R. Hanno bevuto al calice del Signore, sono diventati suoi amici.
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